sabato 20 giugno 2009

conviene il professionismo?

Mi sono posta molto spesso questa domanda: è il caso di andare alla ricerca di una praticantato per fare il salto di qualità da giornalista pubblicista a giornalista professionista?
Ma soprattutto: conviene?
Guardandomi in giro vedo pubblicisti che sono regolarmente assunti e stipendiati. D'altronde anche il mio è un contratto a tempo indeterminato..
E vedo pubblicisti illustri che nessuno si sognerebbe mai di dire che non sono giornalisti: ad esempio Alessio Vinci, o Fabio Fazio.
Poi ho trovato questa bella pagina su Wikipedia:

Giornalista pubblicista
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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Il giornalista pubblicista è colui che, in Italia, svolge attività giornalistica non occasionale e retribuita anche se esercita altre professioni o impieghi (legge 69/1963, art. 1, IV comma).

È una categoria professionale prevista dalla legge italiana, e facente parte dell'Ordine professionale dei giornalisti.

La Corte di Cassazione con la sentenza n. 256 del 2 aprile 1971 ha definito con precisione la differenza tra giornalista pubblicista e giornalista professionista affermando la professionalità esclusiva del secondo, mentre il primo, pur svolgendo anch'egli attività non occasionale e retribuita, potrebbe svolgere anche altre professioni. Fondamentalmente quindi il giornalista professionista è un operatore a tempo pieno del mondo dell'informazione e il giornalista pubblicista è un operatore a tempo parziale, ma entrambi sono a tutti gli effetti giornalisti.


Dunque non è necessariamente vero che per essere assunta devo passare attraverso il professionismo o che se non sono professionista non sono una giornalista.
Questa è l'ignoranza degli invidiosi mi sa!!!!
Al di là delle opinioni personali, è un problema grosso per me perchè se voglio un praticantato devo comunque farlo entro i 30 anni, e, considerando che dura 18 mesi, non è poi così presto per pensarci...

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